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Il progetto BABILOC ha come obiettivo la valorizzazione delle risorse endogene del territorio al fine di ottenere risultati concreti di crescita economica e occupazionale, cercando di creare una forte interazione tra il progetto e gli operatori appartenenti anche a settori diversi dell’economia agroforestale locale in una logica sviluppo unitario del territorio. BABILOC, infatti, ha tra le sue priorità quella di concretizzare il trasferimento tecnologico grazie alle attività dell’ente di ricerca con sede nello stesso territorio, alle attività dimostrative che coinvolgono tutti partner, eventi dove saranno coinvolti sia il comparto forestale che il comparto agricolo, le PMI ed i consorzi locali. La dimostrazione della possibilità del ripristino della filiera del carbone nell’area del GAL-Start stimolerà una nuova vitalità economica, partendo dalle premesse di una valorizzazione delle risorse ambientali in maniera sostenibile, coinvolgendo dal basso i soggetti attivi nello sviluppo locale. Il risultato più importante è dunque la dimostrazione della semplice replicabilità del progetto alle aziende dei diversi settori dell’economia locale.
Il trasferimento dei risultati si colloca tra gli obbiettivi di BABILOC in una posizione di grande rilievo, insieme alla dimostrazione della filiera foresta-carbone, anche grazie agli studi che verranno effettuati sulla sostenibilità del modello agricolo-aziendale e cooperativo. A rafforzare il messaggio della concretezza degli obiettivi preposti nel progetto, verranno distribuiti a fine dimostrativo i prodotti innovativi realizzati nelle attività di BABILOC. La replicabilità delle azioni del progetto sarà ulteriormente sostenuta dalla redazione preliminare dei disciplinari volti a sopperire alla mancanza di informazioni per chi intende avvicinarsi alla filiera foresta-carbone e alla vendita ed utilizzo dei prodotti innovativi proposti (una criticità sostanziale, non solo per gli operatori economici locali, ma anche a livello nazionale). Un risultato atteso di fondamentale importanza è, appunto, fornire tutti gli strumenti ai portatori di interesse per definire chiaramente quali risorse sono a disposizione del territorio, quali tecnologie innovative possono permetterne la trasformazione, quali prodotti possono essere ottenuti, come analizzarli per la normativa e come contestualizzarli nella loro immissione nel mercato o per l’utilizzo in azienda stessa. Tutto questo ponendo l’attenzione sui valori aggiunti dati dalla sostenibilità della filiera, dai benefici ambientali connessi, dal porre un esempio virtuoso di economia circolare fin dalla scelta dei feedstock.
I modelli proposti, con costi di investimento moderati, e gli ampi spazi per l’inserimento dei prodotti nel mercato locale e della GDO (grande distribuzione organizzata) hanno il potenziale di amplificare le ricadute economiche ed occupazionali nel territorio. La nuova opportunità di sfruttamento delle risorse locali, in particolare dei residui agro-forestali, la loro raccolta, gli eventuali pretrattamenti, l'esercizio dell'impianto di trasformazione, il confezionamento e la distribuzione dei prodotti possono permettere un concreto incremento dell'occupazione locale in una filiera foresta-carbone ormai scomparsa dalle attività che una volta davano il loro sostanziale contributo al sostentamento dell’Appenino Toscano.